Immaginate di essere ragazzini appassionati di horror in un mondo in cui esistono solo due canali televisivi e di film horror non ne trasmettono mai perché ritenuti dozzinali e/o “diseducativi”; le videocassette e i dvd non sono ancora stati inventati; Internet non è nemmeno ancora un sogno; i libri horror per adulti sono pochi, quelli per ragazzi non esistono, e fumetti men che meno (salvo qualche eccezione per gli albi di Dracula e Licantropus pubblicati saltuariamente nella collana A.S.E. dell’Editoriale Corno). Ecco, riuscite a immaginarvi questo mondo da incubo? Be’, scusate se vi sembro dubbioso, ma credo che, se non siete cresciuti nei primi Anni ’70, farsene un’idea sia davvero difficile… Sto parlando di un mondo dove ai ragazzi erano interdette immagini che apparissero più spaventose della strega Amelia di Zio Paperone, dove i genitori già digerivano a fatica gli innocui castelli stregati dei cartoni di Scooby Doo… Adesso riuscite a immaginare?
Se la risposta è sì, allora forse riuscirete a figurarvi un ragazzo di nove anni che nel 1974 entra dal suo giornalaio di fiducia e s’imbatte in questa copertina.
Gli occhi si sgranano, il fiato si smorza in gola, un lieve capogiro e mani tremanti si protendono verso la rivista. Intorno non c’è più niente. Solo il più puro timore reverenziale e un amore sconfinato. Amore? Eccome! Amore innanzitutto per quei benefattori dell’Editoriale Corno, che ci donarono momenti di gioia che ricordiamo a oltre trenta/quarant’anni di distanza. Parlo al plurale perché non sono il solo a ricordare Il Corriere della paura. Per esempio, su Facebook è possibile partecipare a liste di discussione dei fan di allora (e di oggi).
Il merito principale di questo uragano che passò impetuoso e rapido (durò solo 22 numeri, meno di due anni) nelle nostre edicole fu dell’altrettanto mitica M.G.P., Maria Grazia Perini, giornalista, scrittrice e sceneggiatrice italiana, direttrice di riviste come Il Corriere dei Piccoli e di Eureka; coordinatrice e traduttrice delle testate Marvel edite dall’Editoriale Corno ecc. ecc. (per una delle sue ultime interviste, cliccate QUI)
A dire il vero, negli anni precedenti, c’era già stato qualche tentativo di rivista-contenitore di fumetti horror. Cosa rendeva il Corriere della paura così speciale? Direi innanzitutto l’impronta Marvel dei fumetti, con una superiore caratterizzazione psicologica dei personaggi e ottimi disegnatori, che riuscivano a renderli magistralmente e, in certi casi, a riattualizzarli con titoli per noi suggestivi come Frankenstein 1974 (a destra vedete una tavola dell’edizione americana, “Frankenstein 1973”). Ad alcuni di questi personaggi poi non era dedicata una sola storia, li vedevamo tornare in episodi successivi, imparavamo a conoscerli e ad approfondirne la psicologia, ci affezionavamo. Era il caso di Simon Garth, lo zombie (nella tavola sotto), che condivide con M.G.P. la dedica dell’avventura degli Invisibili Il paese del non ritorno (chi desiderasse rileggere TUTTI i numeri del Corriere, può scaricare un dvd-raccoglitore, non in vendita e non a scopo di lucro, collegandosi al sito di TNTforum).
Ma la ciliegina sulla torta erano proprio gli editoriali, la rubrica della posta, gli articoli a firma M.G.P., che instaurò con i lettori un rapporto confidenziale di scambio di opinioni sulla passione per l’horror, tra fumetti, libri e cinema.
Particolarmente azzeccata la scelta di mantenere il bianco e nero dei fumetti originali americani. Allora soffrivo, perché avevo l’impressione che senza il colore quei racconti avvincenti fossero privati di qualcosa. Ora credo che ne fossero invece arricchiti, perché (come dimostrano tanti manga) un buon bianco e nero è sempre migliore di un mediocre o anche discreto colore (com’era la norma per l’epoca)… Inoltre, ritengo che, quando si parla di orrore, meno viene mostrato e più si accresca il potere evocativo.
Chi ha familiarità con l’inglese, potrà ordinarsi su Internet il volume della Marvel Essential Tales of the Zombie, che raccoglie gli albi originali americani dove comparvero le avventure di Simon Garth.
Qualche anno fa la Panini ha dedicato un volume 100% Max alla miniserie “The Zombie Simon Garth”, pubblicata negli Usa nel 2007 nella collana “adulta” Max Comics, che vede il ritorno dello Zombie ufficiale della casa delle idee. A mio parere, però, né storia né disegni riescono ad avvicinarsi nemmeno lontanamente all’impatto delle vecchie avventure.
Una curiosità: nel 2005 il filmaker italiano Giacomo Dimarno ha realizzato il cortometraggio Il testamento di sangue, con un Simon Garth in computer animation! Su Youtube potrete vederne i trailer: http://www.youtube.com/watch?v=dj7BxRBdRSk.
IL CORRIERE DELLA PAURA – Edizione 2011!
Ripensando a quei fumetti, ho scritto questo racconto che il mio lettore Jack Orlandi ha gentilmente illustrato per me.
Spero vi divertirà… e che magari abbia divertito M.G.P. e che farà altretanto con la famiglia Corno, se mai capiterà loro di leggerlo. Mi auguro mi perdoneranno per essermi appropriato del marchio del Corriere della paura, osando addirittura apporre la dicitura “Edizione 2011!”. Mi auguro che lo prendano per quello che è: un omaggio di un ragazzo degli Anni ’70.
Buona lettura!
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A seguire, potete infine ammirare l’elenco completo di tutte le copertine originali de Il Corriere della paura (che QUI trovate più grandi)!